Locomotiva

Veicolo automotore utilizzato dalle ferrovie per trainare o spingere altri tipi di materiale rotabile. La locomotiva differisce dagli altri veicoli ferroviari automotori in quanto viene utilizzata solo come unità motrice e non è progettata per il trasporto di passeggeri o di merci.

Origini

La prima locomotiva efficiente venne costruita in Inghilterra nel 1804 dall'ingegnere e inventore Richard Trevithick. Era dotata di quattro ruote motrici e aveva ruote lisce che poggiavano su rotaie metalliche lisce; pertanto il suo successo dimostrò che era possibile ottenere una trazione sufficiente senza ricorrere a ruote dentate e cremagliera. Un'altra caratteristica importante della locomotiva di Trevithick consisteva nel fatto che essa scaricava il vapore esausto nel fumaiolo del focolare del motore; questo sistema consentiva un tiraggio forzato per il fuoco acceso nel focolare e venne quindi impiegato su tutti i tipi di locomotive a vapore successivi.

Dopo la riuscita degli esperimenti effettuati con la locomotiva di Trevithick, in Gran Bretagna venne costruito un certo numero di locomotive abbastanza efficienti, usate soprattutto nelle miniere, ma solo nel 1829 venne sviluppata una locomotiva per impiego ferroviario come mezzo di trasporto per passeggeri e merci. In quell'anno il Rocket, progettato da Stephenson, vinse una gara indetta dalla Liverpool and Manchester Railway (la ferrovia di Liverpool e Manchester) trainando un carico tre volte superiore al proprio peso a una velocità di 20 km/h e una carrozza carica di passeggeri a 39 km/h. Queste prestazioni stimolarono la costruzione di altre locomotive e l'estensione delle linee ferroviarie.

Sempre nel 1829 venne sperimentata a Honesdale, in Pennsylvania (USA), la prima locomotiva operativa dell'emisfero occidentale. Si chiamava Stourbridge Lion ed era stata costruita in Inghilterra per la Delaware and Hudson Canal Company. Nel 1830 divennero operative le prime locomotive costruite negli Stati Uniti: la Best Friend per la South Carolina Canal and Railroad Company, e la Peter Cooper, conosciuta anche come Tom Thumb, per la Baltimore and Ohio Railroad Company. La Peter Cooper era poco più di un modello ingrandito, ma superò in prestazioni la Rocket.

Successivamente, sia in Gran Bretagna sia negli Stati Uniti, vennero apportati diversi miglioramenti meccanici. Nel 1831 il carrello girevole sostituì il carrello fisso; nel 1836 venne introdotto l'accoppiamento esterno delle coppie di ruote motrici e nel 1837 vennero applicati dei contrappesi alle ruote motrici e ad altre parti per regolarizzare l'azione del motore. La prima locomotiva con sei ruote motrici e un carrello anteriore a quattro ruote, detta anche "a dieci ruote", apparve nel 1847. Nel 1863 entrarono in uso le locomotive con sei ruote motrici e un carrello anteriore a due ruote, mentre nel 1867 venne costruita la prima locomotiva con otto ruote motrici accoppiate e un carrello anteriore a due ruote.

Locomotive a vapore

Le locomotive a vapore possono essere classificate in diversi modi, tuttavia la classificazione più comune si basa sul numero e sulla disposizione delle ruote. Si indica il numero di ruote del carrello anteriore, il numero di ruote motrici e il numero di ruote del carrello posteriore. Pertanto, una locomotiva 2-4-0 è una locomotiva con un carrello anteriore a due ruote, quattro ruote motrici e nessun carrello posteriore. Molte locomotive vengono anche indicate con il numero e il nome di serie.

Fino al 1940 circa, le macchine a vapore fornivano la forza motrice alla maggior parte delle locomotive utilizzate sulle linee ferroviarie. Da allora, tuttavia, è stata sospesa la costruzione di locomotive a vapore e i veicoli esistenti sono stati gradualmente ritirati, dapprima negli Stati Uniti e successivamente negli altri paesi. Alla fine degli anni Ottanta, poche locomotive, come quelle in servizio sulle linee turistiche a scartamento ridotto, erano ancora operative nei paesi industrializzati.

Locomotive diesel-elettriche

I più importanti tipi di locomotiva sviluppati nel XX secolo furono la locomotiva elettrica, o locomotore, che preleva energia elettrica da una linea aerea o da una terza rotaia parallela al binario, e la locomotiva diesel-elettrica. Nelle locomotive di quest'ultimo tipo, i motori diesel vengono utilizzati per azionare dinamo o alternatori collegati a raddrizzatori a stato solido, che forniscono energia ai motori elettrici, a loro volta collegati agli assali. Questo tipo di locomotiva elimina la necessità di costose linee elettriche. Paragonata alla locomotiva a vapore, la locomotiva diesel-elettrica presenta una disponibilità maggiore, cioè una media di ore produttive giornaliere più elevata, poiché non richiede frequenti fermate per il rifornimento di acqua e combustibile e altre operazioni di servizio. Gli altri vantaggi rispetto alla locomotiva a vapore includono il maggior rendimento nel convertire il combustibile in energia e la capacità di sviluppare una percentuale più alta della massima potenza di trazione alle basse velocità. Inoltre, mentre le locomotive a vapore richiedono la presenza di un macchinista e di un fochista per ogni veicolo, quelle diesel-elettriche possono essere azionate come unità multiple da un solo addetto e ciò consente di formare treni più lunghi con meno personale.

Le locomotive recenti impiegano turbocompressori perfezionati associati a motori più potenti ed efficienti. I sistemi di comando delle moderne locomotive sono basati su sistemi elettronici a stato solido. I microprocessori di bordo controllano la velocità della macchina, l'iniezione del carburante e l'eccitazione dell'alternatore. Questi computer sono inoltre interconnessi ad avanzati sistemi finalizzati alla rilevazione di slittamenti e scivolamenti delle ruote motrici e permettono pertanto una più rapida rettifica e un'aderenza superiore. Un'ulteriore funzione dei microprocessori è quella di monitorare le prestazioni di tutti i sistemi della locomotiva, migliorandone così l'affidabilità e semplificando la soluzione di problemi. Un'importante innovazione è stata l'introduzione della trazione con motori a corrente alternata trifase a tensione e frequenza variabili al posto dei motori in serie a corrente continua, che ha permesso di ridurre i pesi e migliorare l'aderenza delle ruote

Locomotive elettriche a turbina

Dopo la seconda guerra mondiale, le approfondite ricerche effettuate nel campo delle tecniche applicate alla combustione hanno favorito lo sviluppo delle locomotive elettriche a turbina, che utilizzavano turbine a gas o a vapore per azionare generatori che fornivano energia a motori elettrici. Il fluido necessario per il funzionamento della turbina veniva prodotto in una caldaia (nella turbina a vapore) o in una camera di combustione posta immediatamente davanti alla girante (nella turbina a gas). Come combustibile si usava carbone o gasolio, ma per le turbine a gas è stato sperimentalmente impiegato anche propano liquefatto. Tutti questi tipi di locomotive a turbina sono stati giudicati antieconomici per il trasporto ferroviario di merci generiche. Negli anni Novanta, solo le turbine a gas, che azionano le ruote mediante un cambio di velocità idraulico, sono rimaste in adozione su carrozze automotrici che trainano treni passeggeri leggeri.