Satellite artificiale

Oggetto posto in orbita attorno alla Terra per scopi scientifici o tecnologici. Il lancio del primo satellite artificiale sovietico Sputnik 1, avvenuto il 4 ottobre 1957, fu seguito da migliaia di altre iniziative, la maggior parte delle quali organizzate dagli Stati Uniti e dall'URSS; a partire dal 1983, anche la European Space Agency (ESA) iniziò a effettuare lanci dal centro spaziale della Guayana Francese, attivando in tre anni più di 3500 satelliti. Il 27 agosto 1989, per la prima volta nella storia dell'astronautica, venne utilizzato un vettore privato per porre un satellite inglese per telecomunicazioni in orbita geosincrona.

Esistono diversi tipi di satelliti: molti sono satelliti per telecomunicazioni, usati per comunicazioni telefoniche e per la trasmissione di dati e immagini televisive. I satelliti meteorologici fotografano regolarmente la Terra nel visibile e nell'infrarosso, e inviano i dati raccolti alle stazioni al suolo, dove vengono formulate le previsioni del tempo. I satelliti per la navigazione permettono di rilevare la posizione in mare con un margine di errore inferiore ai 10 m e aiutano la navigazione localizzando gli iceberg e mappando le correnti oceaniche. SARSAT (Search and Rescue Satellite System, Sistema satellitare di ricerca e salvataggio), ad esempio, raccoglie le richieste di soccorso di navi e aerei per mezzo di una rete formata da tre satelliti statunitensi (NOAA-9, 10 e 11) e due satelliti lanciati dall'ex Unione Sovietica.

Gli strumenti astronomici collocati a bordo dei satelliti per uso scientifico rendono possibili osservazioni e misure non realizzabili da terra a causa del disturbo provocato dall'atmosfera, che assorbe le radiazioni. Utilizzando rivelatori e telescopi appositi, sono state scoperte diverse sorgenti di raggi X e di raggi gamma, e sono stati indicati oggetti celesti che emettevano nella regione degli ultravioletti. Nel 1983, con il satellite per astronomia infrarossa IRAS (Infra-Red Astronomical Satellite), gli astronomi hanno effettuato la prima osservazione dettagliata del nucleo della nostra galassia.

I satelliti artificiali producono l'energia di cui necessitano per mezzo di celle solari, di batterie che spesso si ricaricano con celle solari e, in molti casi, di generatori nucleari, nei quali il calore prodotto dal decadimento di radioisotopi è convertito in elettricità. Essi sono equipaggiati con trasmettitori radio per comunicare a terra i dati degli strumenti di bordo, ricevitori radio, sistemi di immagazzinamento dei dati, radar e strumenti per il posizionamento basati sull'osservazione di stelle di riferimento.

I satelliti sono collocati nelle proprie orbite da razzi a stadi multipli. Per ridurre i costi di lancio, la National Aeronautics and Space Administration (NASA) ha sviluppato una navetta spaziale, lo Space Shuttle, che può trasportare i satelliti nel proprio vano di carico e porli in orbita; essa può, inoltre, recuperare i satelliti che necessitano di manutenzione e portarli a terra per eventuali riparazioni prima di un nuovo lancio. Quest'ultima operazione è stata realizzata nel 1984.

Sputnik 1

Lanciato il 4 ottobre 1957, lo Sputnik 1, un piccolo satellite largo solo 58 cm, fu il primo veicolo spaziale in orbita intorno al nostro pianeta. Il suo nome deriva dall'espressione russa Sputnik Zemli, "compagno di viaggio della Terra". Rimase nello spazio per 57 giorni, orbitando con un periodo di 96,2 minuti e trasmettendo informazioni riguardanti l'atmosfera.

 

Satellite per telecomunicazioni

Il satellite Syncom 4, lanciato nello spazio dalla navicella spaziale Discovery, si trova attualmente su un'orbita geostazionaria. Questo significa che la velocità con cui il satellite percorre la sua orbita intorno alla Terra è la stessa del moto di rotazione terrestre. La posizione del satellite rimane così fissa rispetto al suolo, garantendo un riferimento costante per le telecomunicazioni tra stazioni radio, televisive, telefoniche e digitali.

 

Immagine radar da satellite

Le immagini radar fornite dai satelliti sono strumenti preziosi per i meteorologi, che ne traggono preziose informazioni sulla situazione atmosferica su larga scala. In quest'immagine un tratto della costa baltica dell'Olanda.

 

 

 

 

 

 

Satellite per l'ambiente

Il satellite Nimbus percorre un certo numero di orbite complete in un giorno, fotografando ogni volta la supeficie della Terra. La rotazione di quest'ultima fa sì che la porzione immortalata cambi ogni volta e che le immagini raccolte nell'arco di una giornata si compongano in un quadro completo. L'osservazione degli oceani e dell'atmosfera permette di valutare la situazione ambientale dell'intero pianeta.

 

 

 

 

 

 

Satellite meteorologico GOES

Satelliti come il GOES (Geostationary Operational Environmental Satellite, Satellite Operazionale Ambientale Geostazionario) raccolgono informazioni meteorologiche e immagini all'infrarosso sullo stato dell'atmosfera e degli oceani, mediante una telecamera costantemente puntata sulla Terra. Qui, il satellite GOES-C viene incapsulato a bordo di un razzo Delta.

Immagine di Angkor Vat

Lo Space Shuttle viene utilizzato fra l'altro per effettuare rilevamenti radar sulla superficie terrestre e su quella di altri pianeti. Questa immagine raccolta dalla navicella Endeavor ritrae il complesso di Angkor Vat, in Cambogia, il più grande monumento sopravvissuto dell'antica civiltà khmer, e ne evidenzia la complessa pianta che riproduce una mappa cosmologica.