Fenoglio, Beppe

(Alba, Cuneo 1922 - Torino 1963), narratore italiano. Visse sempre nella città natale, tranne che nel periodo dell'esperienza militare, che culminò in un'attiva partecipazione alla Resistenza e fu un'esperienza centrale in tutta la sua produzione letteraria. Dal punto di vista della formazione, ebbero notevole importanza gli scrittori inglesi, amati per tutta la vita.

L'esordio avvenne nella prestigiosa collana "I Gettoni" (Einaudi), diretta da Elio Vittorini, col volume di racconti I ventiré giorni della città di Alba (1952). Qui compare, già ben evidente, la chiave della scrittura di Fenoglio: l'esperienza della guerra partigiana è raccontata in modo asciutto e preciso, senza nulla concedere alla retorica e al patetico, semmai con un correttivo di tipo ironico. La semplicità della scrittura, tuttavia, si accompagna a una forte intensità emotiva. L'elemento della partecipazione lirica e della sintonia umana con il mondo narrato è evidente nel lungo racconto La malora (1954), che narra la vita dei contadini piemontesi delle Langhe. Anche qui, l'elemento morale è molto forte. Primavera di bellezza (1959) è l'ultima opera pubblicata in vita.

Dopo la morte di Fenoglio vennero stampati libri di grande importanza, tra cui Una questione privata, uno dei migliori esempi di narrativa resistenziale e neorealista. Evidentemente autobiografico è Il partigiano Johnny (incompiuto), che racchiude gli elementi caratteristici dell'ispirazione di Fenoglio: vitalismo giovanile, senso dell'avventura, rappresentazione nitida della crudeltà e insieme partecipazione umana al dolore. Al centro, come sempre, la grande metafora della guerra.