FIAT
Maggiore gruppo automobilistico italiano, fondato a Torino nel 1899 come "Fabbrica italiana di automobili società anonima" da alcuni industriali tra i quali Giovanni Agnelli che ne assunse la direzione nel 1901 e approfittò della liberalizzazione delle importazioni di ferro e acciaio per allargare la propria produzione dalle automobili ai camion e ai motori di aerei e di navi; assunta nel 1906 l'attuale denominazione, nel 1910 aprì negli Stati Uniti d'America la prima sede estera e nel 1942 divenne società per azioni.
Nel corso della prima guerra mondiale produsse motori e veicoli militari non soltanto per l'esercito italiano ma anche per i governi alleati di Francia, Gran Bretagna e Russia. Creato nel 1927 l'IFI, un gruppo societario sul modello delle holding, per garantirsi l'assoluto controllo sulla FIAT, Agnelli aprì nuovi impianti a Mirafiori dove, ispirandosi all'organizzazione del lavoro applicata negli Stati Uniti da Henry Ford, vennero prodotte in migliaia di esemplari vetture relativamente economiche: dal 1932 la Balilla 508, dal 1936 la Topolino. Coinvolta nella produzione bellica, prima nel corso della guerra italo-etiopica e poi della seconda guerra mondiale, nel 1942 la FIAT subì il bombardamento degli impianti a opera dell'aviazione britannica, mentre nel 1943 partì da Mirafiori l'ondata di scioperi che diede un aperto segnale dell'impopolarità di cui ormai godeva il regime mussoliniano.
Alla morte di Agnelli, nel 1945, la guida dell'azienda fu assunta da Vittorio Valletta, che seppe imprimerle grande vitalità per tutti gli anni Cinquanta, sia producendo nuovi modelli sia acquistando quote di associazione in partecipazione (joint venture), come accadde con la spagnola SEAT. Nel 1963 il nipote del fondatore, Gianni Agnelli, divenne direttore generale dell'azienda, assumendo la carica di presidente nel 1966, mentre il fratello Umberto rivestì importanti cariche direttive all'interno del gruppo, divenendo dal 1980 presidente di FIAT Auto. Il figlio di Umberto, Giovanni, è dal 1996 presidente della Piaggio, mentre nello stesso anno Cesare Romiti, amministratore delegato dal 1976, è succeduto a Gianni Agnelli alla presidenza del gruppo.
Nel 1947 l'azienda ha comprato altre ditte italiane, la Ligure piemontese automobili, l'Aeronautica d'Italia e l'Anonima metalli e a partire dagli anni Sessanta ha vissuto una notevole espansione: oltre ad aprire un impianto in Unione Sovietica, nella città di Togliattigrad, dove si produsse fra gli altri il modello della 124, ha assorbito nel 1967 l'Autobianchi e la OM, due anni dopo la prestigiosa casa automobilistica Lancia, quindi nel 1987 l'Alfa Romeo e nel 1988 la Ferrari. Impegnata anche nel settore dei quotidiani (Agnelli è presidente fra l'altro della "Stampa"), assicurativo (con la Toro), della grande distribuzione (con il gruppo La Rinascente) e dei trasporti ferroviari (suo è l'ETR, più noto come Pendolino), la FIAT, che vanta una storia che si intreccia con la storia politica e sociale italiana, è oggi un gruppo che conta 1090 società controllate e collegate operanti in oltre sessanta paesi.