Telefono
Strumento di comunicazione utilizzato per trasmettere a distanza parole e altri suoni per mezzo dell'elettricità. Il telefono contiene una membrana che vibra quando viene colpita dalle onde sonore. Le vibrazioni vengono convertite in impulsi elettrici i quali sono trasmessi a un ricevitore, che li riconverte in suoni.
Nell'uso comune, il termine "telefono" viene usato in senso lato per designare l'intero sistema a cui sono connessi i singoli apparecchi telefonici; si tratta di un sistema che permette l'invio non solo della voce dell'utente ma anche di dati, immagini, o qualsiasi altra informazione che possa essere convertita in energia elettrica. La rete telefonica è costituita da tutte le linee di trasmissione che collegano gli apparecchi degli abbonati e dalle centraline che servono a selezionare un particolare percorso o un insieme di percorsi tra abbonati.
Sviluppo
Nel 1854 l'inventore francese Charles Bourseul osservò che le vibrazioni di una membrana prodotte dalle onde sonore potevano essere usate per chiudere e aprire un circuito elettrico, causando in questo modo vibrazioni analoghe in una membrana situata a distanza, la quale avrebbe riprodotto il suono originale. Alcuni anni dopo, il fisico tedesco Johann Philip Reis mise a punto uno strumento che trasmetteva note musicali ma non poteva riprodurre il parlato. Il primo rudimentale apparecchio telefonico venne realizzato nel 1854 dall'inventore italiano Antonio Meucci. Tuttavia il brevetto, rilasciato a Meucci nel 1871 ma da questi non rinnovato a scadenze annuali, venne assegnato nel 1876 allo statunitense Alexander Graham Bell.Il primo telefono
Il telefono di Meucci utilizzava un microfono di ridotta potenza e poteva essere utilizzato solo per trasmettere messaggi a breve distanza. Notevolmente più efficiente si rivelò invece il dispositivo messo a punto da Bell, che consisteva di un trasmettitore e di un ricevitore identici e di un filo di collegamento. Il trasmettitore e il ricevitore contenevano una membrana metallica flessibile e un magnete a ferro di cavallo, dotato di un avvolgimento. Le onde sonore, colpendo la membrana, la mettevano in vibrazione nel campo del magnete. Questa vibrazione induceva nella bobina una corrente elettrica variabile che, attraverso il filo, raggiungeva il ricevitore, dove produceva variazioni di intensità del campo
magnetico, facendo vibrare la membrana e riproducendo in questo modo il suono originale.Nel ricevitore dei modelli successivi di telefono il magnete aveva una forma appiattita, e il campo magnetico che agiva sulla membrana era più intenso. Nei trasmettitori moderni, la membrana è montata dietro una griglia e al centro di essa vi è una piccola cupola che forma una cavità in cui sono contenuti granuli di carbone. Le onde sonore che attraversano la griglia esercitano una pressione variabile sulla cupola; quando i granuli vengono compressi, diminuisce la resistenza che essi offrono al passaggio di corrente.
Componenti di un apparecchio telefonico
Le parti elettriche fondamentali di un apparecchio telefonico sono il trasmettitore e il ricevitore (compresi nella cornetta), il disco combinatore, la suoneria e il circuito antilocale. Nei telefoni cordless, o portatili, il filo della cornetta è sostituito da un collegamento
radio tra la cornetta stessa e la base, ma è sempre necessario il filo di collegamento alla linea. Un telefono cellulare è invece costituito da un unico elemento che comunica con una radiostazione situata a distanza senza bisogno di fili.Il disco combinatore degli apparecchi telefonici tradizionali è un ingegnoso dispositivo elettromeccanico. Quando si fa ruotare il disco mobile e si solleva il dito dal foro, una molla fa tornare il disco nella posizione iniziale e il disco, ruotando in senso antiorario, apre un commutatore elettrico per un numero di volte corrispondenti alla cifra desiderata (lo 0 causa 10 aperture del commutatore). Il risultato è il passaggio di un certo numero di impulsi di corrente elettrica tra l'apparecchio telefonico e la centrale. Gli impulsi hanno la tensione fornita dalla centrale, di solito 50 volt, e durano circa 45 millisecondi. Le apparecchiature della centrale contano gli impulsi per determinare quale numero sia stato chiamato.
Questo sistema a impulsi elettrici era ideale per controllare i selettori passo-passo usati nelle prime centrali automatiche; tuttavia i dischi combinatori elettromeccanici necessitavano spesso di riparazioni costose e inoltre il sistema di composizione dei numeri era lento, specialmente quando era necessario comporre una lunga serie di cifre. L'introduzione dei
transistor ha reso possibile la realizzazione di un sistema di composizione dei numeri basato sulla trasmissione di segnali di frequenza diversa, relativamente poco intensi, detti toni. In questo sistema di composizione a multifrequenza ogni tasto controlla l'invio di due toni.Oggi la maggior parte dei telefoni è dotata di una tastiera di selezione al posto del disco combinatorio. Poiché in alcune aree vi sono ancora linee sulle quali i segnali a multifrequenza non sono accettati, i telefoni a tastiera sono di solito dotati di un commutatore tramite il quale si può fare in modo che l'apparecchio invii impulsi elettrici anziché toni di frequenza diversa.
Un'importante parte dell'apparecchio telefonico rimane invisibile all'utente: il circuito antilocale. L'effetto locale è un ritorno particolarmente accentuato della voce di chi parla nel ricevitore. Nei primi telefoni il trasmettitore e il ricevitore di ogni apparecchio erano collegati direttamente tra loro oltre che alla linea. In questo modo chi parlava al telefono tenendo il ricevitore all'orecchio udiva la propria voce molto più forte del normale. Oltre a essere spiacevole, il fenomeno induceva l'utente ad abbassare la voce, per cui la persona all'altro capo del filo aveva difficoltà a udire distintamente le parole dell'interlocutore. Il circuito antilocale permette di trasferire l'energia dal trasmettitore alla linea senza trasmetterla al ricevitore, eliminando completamente il problema dell'effetto locale.
Circuiti e centrali
Quando si solleva la cornetta del telefono, si chiude un interruttore elettrico, provocando il passaggio di una corrente continua tra l'apparecchio telefonico e la centrale automatica. La centrale rileva questa corrente e rinvia all'apparecchio il cosiddetto segnale di centrale.
Quando l'utente sente il segnale di linea libera, seleziona una sequenza di cifre corrispondente al numero di un abbonato. Il sistema di commutazione della centrale elimina il segnale di linea libera dopo aver ricevuto la prima cifra, e, dopo aver ricevuto l'ultima, determina se il numero chiamato dipende dalla stessa centrale oppure da un'altra. Nel primo caso, vengono inviati alla linea del destinatario impulsi di corrente di chiamata che fanno squillare il telefono. Se qualcuno risponde, sollevando la cornetta, la centrale stabilisce un collegamento tra i due apparecchi.
Se il numero chiamato dipende da una centrale diversa, il processo funziona ugualmente come descritto sopra ma si rende necessario il collegamento fra le due centrali.
In passato i collegamenti tra telefoni venivano effettuati manualmente, da operatori che inserivano spinotti in centralini manuali. Tuttavia con l'ampliamento della rete telefonica, i centralini manuali si dimostrarono troppo lenti, e si rese necessaria una serie di dispositivi meccanici ed elettronici che permettessero di smistare automaticamente le telefonate.
Ora, grazie a dispositivi a stato solido, le centrali sono in grado di smistare le chiamate a velocità elevatissime, con la possibilità di gestire simultaneamente un gran numero di telefonate. Il circuito di alimentazione converte la voce di chi chiama in impulsi
digitali che vengono poi trasmessi tramite la rete con sistemi ad alta capacità che smistano le singole chiamate per mezzo di operazioni di commutazione computerizzate. Tramite computer, il sistema della centrale può gestire in modo molto efficace le telefonate sia locali sia interurbane, determinando rapidamente il percorso più veloce tra due utenti.Telefonia transoceanica
Il primo servizio di radiotelefonia intercontinentale fu inaugurato nel 1927, ma il problema dell'amplificazione scoraggiò la posa in opera di cavi telefonici fino al 1956, quando fu messo in servizio il primo cavo telefonico sottomarino transoceanico del mondo.
Telefonia a corrente portante
Usando frequenze al di sopra della gamma vocale (da 4000 a diversi milioni di hertz), si possono trasmettere ben 13.200 messaggi telefonici simultaneamente con un unico tramite. Le tecniche della telefonia a corrente portante sono usate anche per inviare messaggi telefonici sulle normali linee di distribuzione senza interferire con i servizi regolari. Nei sistemi di telefonia a corrente portante più estesi e più complessi vengono usati
amplificatori a stato solido, detti ripetitori, per amplificare i messaggi a intervalli regolari.Cavo coassiale
Inventato nel 1936, il cavo coassiale impiega conduttori cordati per trasmettere in modo efficiente segnali compresi in un'ampia banda di frequenza. Il moderno cavo coassiale consiste in tubi di rame di 0,95 cm di diametro, ciascuno dei quali contiene un sottile filo di rame tenuto esattamente al centro del tubo da isolatori di plastica posti a circa 2,5 cm di distanza. I tubi di rame proteggono il segnale trasmesso dalle interferenze elettriche e prevengono le perdite di energia tramite radiazione. Un cavo, che può contenere un massimo di 22 tubi coassiali rivestiti da un involucro di polietilene e piombo, può trasmettere simultaneamente fino a 132.000 messaggi.
Fibre ottiche
I cavi coassiali sono sostituiti sempre più spesso da fibre ottiche, che permettono di trasferire a grande distanza messaggi codificati digitalmente in impulsi luminosi. Un cavo di fibre può contenere fino a 50 coppie di fibre, e ogni coppia può trasportare fino a 4000 circuiti vocali. Per la maggior parte delle trasmissioni si impiega un
diodo a emissione di luce (LED).Trasmissione a microonde
È un metodo di trasmissione basato sulla ripetizione di onde radio ad altissima frequenza, o microonde, da stazione a stazione. A causa della forte direzionalità delle microonde, la trasmissione deve avvenire tra stazioni reciprocamente visibili, la cui distanza non può superare i 40 km. Un segnale trasmesso tra due ripetitori a microonde può trasportare contemporaneamente fino a 600 telefonate.
Telefonia satellitare
Nel 1969 venne completata la prima rete globale di ripetitori telefonici che utilizza una serie di
satelliti alimentati a energia solare in orbita geostazionaria. I satelliti ricevono le telefonate trasmesse da antenne a terra, le amplificano e le ritrasmettono a stazioni di terra molto distanti tra loro, semplificando così i collegamenti intercontinentali. Grazie alla digitalizzazione delle trasmissioni, un satellite Intelsat può ritrasmettere simultaneamente fino a 33.000 chiamate telefoniche, oltre a svariati canali televisivi. Pur tenendo conto dell'alto costo iniziale di un satellite, una trasmissione intercontinentale in telefonia satellitare presenta un costo di gestione inferiore a una effettuata tramite cavo coassiale deposto sul fondo dell'oceano.La combinazione di sistemi a microonde, cavo coassiale, fibra ottica e satellite forma la rete globale di telecomunicazioni che consente di mettere rapidamente in contatto apparecchi telefonici situati in qualunque punto del globo e anche di scambiare informazioni tra computer.
Telefono e radiodiffusione
I sistemi di telefonia per lunghe distanze riescono a trasportare programmi radio e televisivi a stazioni situate a grande distanza per la messa in onda simultanea. La parte audio dei programmi televisivi può essere trasmessa su un normale cavo telefonico, mentre per quella video si ricorre a cavi coassiali, circuiti a microonde o satellitari.
Videotelefono
Il primo video telefono bi-direzionale venne sperimentato a New York nel 1930 dall'inventore statunitense Herbert Eugene Ives. Il videotelefono può essere collegato a un computer per la trasmissione di relazioni, grafici, tabelle a grandi distanze, oppure permettere conferenze tra persone che si trovano in città diverse. Prestazioni analoghe possono essere ottenute per mezzo di personal computer collegati in rete.
Telefonia cellulare mobile
Il telefono cellulare è fondamentalmente un radiotelefono a bassa potenza. Le telefonate avvengono attraverso radiotrasmettitori collocati a breve distanza tra loro che prendono il nome di cellule. Dato che i segnali irradiati da una cellula sono troppo deboli per interferire con quelli delle altre cellule operanti alle stesse
frequenze, con questa tecnologia possono essere allocati più canali di quanti disponibili con le normali trasmissioni in radio frequenza ad alta potenza. Il metodo di trasmissione più utilizzato è la modulazione di frequenza (FM) a banda stretta, e a ogni comunicazione viene assegnata una portante unica per la cella che la irradia.