Leggi di Keplero
Le tre leggi sperimentali che regolano il moto planetario enunciate all’inizio del XVII secolo dall’astronomo tedesco Giovanni Keplero.
Le leggi furono formulate su base empirica a partire dai dati raccolti dall’astronomo danese Tycho Brahe, e solo con la teoria della gravitazione universale di Isaac Newton trovarono una soddisfacente spiegazione teorica. Negando l’antichissimo principio secondo cui i pianeti si muovevano attorno al Sole su orbite circolari, la prima legge di Keplero afferma che essi orbitano attorno al Sole percorrendo traiettorie ellittiche delle quali il Sole occupa uno dei fuochi. La seconda legge stabilisce che la retta (il raggio vettore) che congiunge un pianeta al Sole descrive aree uguali in tempi uguali; ciò significa che ogni pianeta percorre più rapidamente i tratti di orbita più vicini al Sole. Infine, la terza legge afferma che il rapporto tra il cubo della distanza media, d, di un pianeta dal Sole e il quadrato del suo periodo di rivoluzione è costante; cioè il rapporto d3/t2 è lo stesso per tutti i pianeti.